Spettacolare live di una delle più spettacolari bands di tutta la prima fase della new-wave: vanitosi, spacconi, ambiziosi, purtroppo destinati ad un tiepido successo a causa della loro collocazione più unica che rara.
Insieme al loro primo formidabile Real life, Play è il top-record della loro breve carriera, che condensa alla perfezione le loro caratteristiche: raffinatezze atmosferico-decadentistiche, scatti di grinta (post)punk, fughe ed orchestrazioni prog, occhieggiamenti funk, di cui il canto beffardo di Devoto era soltanto la punta dell'iceberg.
E pazienza se nella scaletta manca Shot by both sides, brano alla cui fonte si abbevereranno anche i Radiohead di 15 anni dopo; al suo posto l'anthem velocissimo di Because you're frightened non lo fa rimpiangere. Per il resto, c'è da non voler mai smettere di ascoltarlo (a questa stasera io sono a quota 5 per oggi, e non escludo di replicare domani): A Song From Under The Floorboards sarà enormemente influente su certo indie anni '90, una monumentale The Light Pours Out Of Me, le rutilanti Permafrost e Parade, la trascinante Twenty years ago, testimoniano la grandezza non soltanto dei musicisti presi singolarmente. Il fu McGeogh, il Jimmy Page della new-wave, Formula non soltanto per il suo arsenale di tastiere ma per le frasi talentuose di piano e un grande Adamson, in possesso di un suono di basso sinuoso fra i migliori che abbia mai sentito.
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