mercoledì 10 luglio 2013

O-Type - Strict (1999)

Durante il decennio dei '80 gli MX-80 Sound ebbero un silenzio assediante ma intorno alla metà dei '90 tornarono forbiti, profondamente cambiati e diretti verso sonorità senza alcun compromesso. Alternativamente al ritorno Anderson e Sophiea avviarono anche il progetto O-Type, che pur essendo un side finì per essere ancora più sconvolgente. Il secondo aveva riposto il basso in favore della gestione dei samples, il primo, se mai ce ne fosse stato bisogno, confermava il suo immenso talento (una testata giornalistica del settore l'ha definito il miglior chitarrista mai sentito dal pubblico) non soltanto nelle sue articolatissime digressioni ultra-elettriche ma anche nei frangenti più riflessivi, rivelando un gusto armonico forse inedito fino ad allora.
Strict è una collezione di atmosfere desolanti, di lievitazioni sulfuree, di distorsioni e faville di Anderson, di abbandoni ad un immaginario che non è soltanto stilisticamente astratto, bensì appartiene ad altri mondi.
Vista l'alternanza di tutto ciò, il disco va assunto per intero, senza soste. Direi che a svettare è la lunghissima Father Damien, che sfoggia un mix molto rappresentativo dell'umore del disco, ma anche i jazz ibridi di Brigid e Jeanne: a day at the beach, grazie anche all'ausilio del batterista Weinstein. E la breve chiusura di Outro: grace, con un Anderson spettrale, finalmente pulito e sempre più campione. 
Peccato che fosse sempre più sconosciuto.

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