Guazzabuglio inestricabile di noise-rock, psichedelia antica e pseudo-raga indianeggiante per questi virginiani dal curioso percorso: partiti come alfieri della perdizione più brada, col tempo si sono convertiti ad un folk memore dei vecchi numi tutelari degli anni '60.
Gli intenti sono nobili, ma sembra sfuggire il senso di questo labirintico e deforme svolgimento. Probabilmente fu un antologia di jams improvvisate dalla fondazione del gruppo ad allora, di conseguenza si susseguono shock termici e di altitudine da vertigine che non sempre funzionano. Quando i pezzi sono un minimo a fuoco, sembrano quasi un incrocio amorfo fra i Dead C e i Mission of Burma, ma per il resto questa ciclopedia non è proprio digeribilissima.
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