lunedì 15 luglio 2013

Oxbow - Serenade In Red (1997)

Complice una cattiveria inusuale ed anche la registrazione di Steve Albini, Serenade in red è probabilmente il disco più duro che gli Oxbow abbiano rilasciato. Già con Let me be a woman si tendeva a recintarli nell'ambito noise-rock americano, ma dire che era una restrizione è nulla.
E' vero che Wenner & co. avevano messo un po' da parte le ambizioni avanguardistiche (qui isolate ad un paio di episodi peraltro clamorosi, Babydoll e The killer), a discapito di un impatto più fisico, ma come si sa gli Oxbow non hanno mai sbagliato un disco.
Quindi spazio al blues-core deviato e malsano, dai ritmi rallentati, di Over, 3 o'clock, Insane asylum, all'efferatezza noise di Lucky, al groove gigantesco di The last good time. E il memorabile psicodramma della Untitled di 12 minuti, con un canto femminile a rendere l'atmosfera più teatrale e struggente.


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