Sorta di antologia di tracce sparse registrate nel decennio precedente all'uscita, con un Jackman al meglio di sè stesso, molto rappresentativo a mio avviso di ciò che è stato questo generatore di suoni chiamato Organum.
Innanzitutto la title-track, divisa in due parti di 15 minuti che aprono e chiudono il cd, realizzate coi due collaboratori Rowe e Prine, jam concreta per fiato di sotterfugio (basso tuba? trombone?), audio generatori, tubi di ferro fatti cadere da una certa altezza, campanelli, urla sparse, realizzata sotto la pioggia. Come sottotitolava il conduttore di Tedio Domenicale, live under the rain....
Delta è un colosso dronico che ricorda il suono di un sitar, disturbato costantemente dal classico archetto sui piatti di Jackman, come se fosse un violino dissonante impegnato in una lotta epica, che però viene doppiato in potenza da Lamentations. Molto più placida Obon, che trasuda misticismo industriale.
Molto più che ambient-drone o esoterismo; d'altra parte Jackman resta uno di quei personaggi sperimentali difficili da inquadrare, e Veil of tears è uno dei suoi capolavori.
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