Sensible scarto direzionale per S&S, che con Cherry mollavano un attimo la pressa stritolante dei loro panzer cingolati. Non ci sono più mostri come Ladybird o Practicing to be a doctor (o per meglio dire, qui c'è solo The rabbit song che dura 20 minuti ma non ha un gran mordente nè tiro da poter reggere il confronto), ed il collettivo anglo-americano ha optato per una maggior propensione allo shock-freak che già s'intravedeva; un approccio quasi subliminale che è ben poco frontale, si ascolti Charm and counter charm e ci si chiede ma questi non sono gli S&S, con questo synth-funk minimale in cui c'è a malapena una sola batteria e forse viene anche il sospetto che sia elettronica?
Niente paura per gli integralisti: qualche bastonata c'è sempre, è che dura poco e lo stile è mutato (nella title-track siamo in area noise-drone), ci sono pochi tribalismi e qualche sbrodolatura arty (Am I a nice guy forse avrà qualcosa da dire nel suo monologo, ma come apertura non è il massimo della vita) che a volte fa perdere il pallino della situazione.
Ma in fondo non ci si può aspettare ordine nè fili logici da questi folli; così, Cherry traccia un'altra linea di caos in una discografia con pochi passi falsi.
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