I masters italiani indiscussi dell'esoterismo con quello che forse è stato il loro album più rappresentativo, meno ostico del predecessore Dispersion che invece era senza compromessi e forse superiore. In Helix Parasites prevale l'aspetto ritualistico, c'è meno industrializzazione e persino qualche virata psico-teatrale (la lunghissima End of Continuum, scandita dal piano, immersa in una desolazione infinita, un gioiello). Quindi, un classico a tutti gli effetti che sigillava la fruttuosa partnership fra il visionario Bernocchi ed il concreto Bandera.
11 pezzi, frammentati fra di loro da altrettanti brevi sketch del paradosso, con il comune denominatore dell'ossessività costante ma senza mai pestare a fondo: una vittoria del carisma e dell'elettronica umanoide, quasi imperiosa.
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