Ristampa in vinile della Southern Lord che fa giustizia e tributo nei confronti di ciò che rappresenta lo zenith assoluto dello stoner-metal. Non sono un audiofilo ma è inevitabile cogliere una differenza con i cd che ho ascoltato a raffica in questi anni (il semi-illegale e tagliato Jerusalem nel 1999 ed il finale Dopesmoker del 2003), rilevando un sano e spiccato riverbero generale, un suono più nitido delle chitarre ed un maggior equilibrio delle frequenze basse. Unico limite tangibile, il brutale fade-out proprio al 42esimo minuto in corrispondenza di uno dei momenti più emozionanti ovvero l'inizio della rabbrividente pausa mistica: mi rendo conto comunque che si è trattato tecnicamente di una necessità dovuta alla durata della facciata vinilitica, alla faccia della sfiga.
Sul lato D compaiono due live; il già noto del 1992 Sonic Titan e l'inedito Holy Mountain eseguito nel 94 in quel di San Francisco, un po' carente come fedeltà ma indicativo di come erano i giovani Sleep sul palco.
Riguardo a Dopesmoker, c'è proprio poco da dire; nel mio piccolo, direi un monumento di un'ora al black-sabbathismo amplificato esponenzialmente, dal ritmo dispari, cantato da Cisneros come se fosse hardcore drogato, con tante di quelle variazioni da far accapponare la pelle e da mandare a quel paese chi si azzarda a dire che è monotono, con un paio di assoli di Pike che ancora mandano in estasi.
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