giovedì 26 dicembre 2013

Andy Stott - Luxury Problems (2012)

Techno-Dream-Dark-Trip aggiornato ai giorni nostri, carico di opacità e stordimenti paradisiaci. Questo è quanto propone il terzo disco dell'inglese Stott, ed i consensi sono stati veramente unanimi.
E ben vengano, dischi come questi, che aiutano l'elettronica a mantenersi sempre fresca e viva. Bè, forse la freschezza non è proprio quanto ispira l'ascolto di Luxury problems, che semmai sembra di vivere una seduta/sudata lunare, con questi ritmi mutanti, carichi di bassi minacciosi e rimbombanti.
Il tratto che inizialmente sembra essere più immediato è il diffuso e suadente vocalizzare femminile che quasi stride con l'ambiente (spettacolare in tal senso Lost and found) generalmente non molto incline al ballo e a tratti quasi rovinoso (Expecting), lasciando una porta aperta alla volta celeste solo alla fine, con gli echi angelici di Leaving. Ma il disco è sornione e sa riservare sempre avviluppi di grande fascino.

2 commenti:

  1. E invece io che l'ho visto "dal vivo" ti assicuro che ho ballato e sudato tutta la notte.

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  2. Beh immagino che dal vivo dia più importanza ai ritmi...sul sudario invece ci ho azzeccato :-)

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