sabato 28 dicembre 2013

SubArachnoid Space - Endless Renovation (1998)

Molto più meditato ed ordinato del precedente Almost invisible, il 4° album dei californiani non rinunciava certamente all'ostinata attitudine di jam psichedelica ma al posto delle scorribande impazzite preferiva puntare ad uno stato di ipnosi quasi zen.
L'utilizzo di un organo quasi liturgico in Will you make my house a carnival, le movenze aeree di Safety in numbers, la navigazione circospetta di Twilight sleep, coniugavano un interplay fra gli strumenti che non superavano mai una certa soglia di prevaricazione. Persino nelle tracce più dure (Square wheels, Good grief) in cui le distorsioni non uscivano mai dai ranghi, appariva chiaro che il gruppo di Jones fosse quasi timoroso di perdere il controllo, di uscire dalle righe.
A seconda dei punti di vista, un disco poco attrattivo per gli invasati e di grande fascino per i seguaci di quella Bibbia che è Ummagumma.

2 commenti:

  1. I've been hearing about this band for years and I think this is the first time I've come across any of their recordings. I look forward to hearing it. Many thanks.

    -Brian

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  2. It's very strange that you've been hearing an american band from an italian guy :-)
    Hope you like it

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