Premettendo che il folk-cabaret un po' gitano ed un po' mitteleuropeo alla Brecht non è proprio una delle mie passioni, e che l'ascolto di questo disco mi è stato provocato dallo split con i Contrastate, devo riconoscere ai TL una forte peculiarità. Trattasi di un trio londinese attivo da 25 anni, totalmente acustico in quanto composto da voce/fisarmonica, contrabbasso e batteria: eppure, nonostante le chiare derivazioni di origine sopracitate, dalla loro parte c'è sia il tipico umore che l'innato melodismo britannico a fare la differenza. Resta sempre una questione di gusti che la voce acutissima, quasi isterica del frontman, sia sgradevole o meno: di certo è un fattore quasi unico, fondamentale.
In questo debutto, il primo di una lunghissima serie (30 dischi circa in 20 anni), ci sono 25 brevi pezzi generalmente tutti andanti con brio e baldanza, che nascondono testi raccapriccianti se non violenti, ma che riescono a strappare più di un sorriso anche se non è la propria cup of tea.
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