Dopo varie dissolute esperienze negli anni '80 (spicca quella dei Pussy Galore, seppur breve), il non musicista statunitense Tom Smith formò i TLASILA, che in una carriera di 15 anni hanno rilasciato qualcosa come 23 albums. Volendo soffermarmi su un'estratto a più o meno sorte, il responso resta mozzato a metà perchè se quest'album fosse stato realizzato nel 1994 avrei pensato che fosse stato un colpaccio pre-2000-noisers, nel 2006 invece mi resta un forte dubbio; questi ci facevano o ci erano?
In ogni caso, noise schiumoso, acido, tirato per le lunghissime ma non harsh: a tratti percussivo ma non serrato, con la verbosità incontrollabile di Smith che sembra più un folle cosciente delle proprie azioni che un ubriaco internato agonizzante. Chiamarla avanguardia forse è un po' eccessivo; non sostengo che questi brutti ceffi abbiano fatto tutto alla carlona, un flusso artistico di sicuro c'è stato. Ma siamo lontani dalle espressioni raggiunte da loro successori come Sightings, tanto per dire. Lasciano interdetti, i TLASILA; è un suono indefinibile che sbigottisce e non ammette repliche immediate.
A me è piaciuto assai l'album Wigmaker etc., certo che sono al limite tra l'intenzione espressiva colta e l'art brut.
RispondiEliminaBel post! Franco
Grazie Franco, e anche del consiglio di quale altro ascoltare.
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