domenica 6 gennaio 2013

Peter Jefferies - The Last Great Challenge in a Dull World (1991)

Dopo una carriera decennale in due gruppi col fratello (escludendo l'outing art-freak con Jono Lonie), finalmente il grande Jefferies si lanciò nella sua personale avventura e lo fece subito con un colpo secco a pieno dal titolo programmatico, ovvero l'ultima grande sfida in un mondo noioso. 
No, per fortuna era soltanto la prima delle sue sfide. Un album che vive di ambivalenze e di ambiguità, grazie al suo modo anticonvenzionale di suonare il piano, alle psico-ballad austere, alle sperimentazioni ardite, e alle ultra-abrasive composizioni a base di chitarra.
Ciò che colpisce ancora oggi è che l'urgenza espressiva di Jefferies sapeva farsi largo in tutte queste varianti con fare sornione, quasi distaccato (il timbro vocale, che resta livellato su frequenze glaciali). Ed anche l'emozione di sentirsi avvolti nelle sue delicate tavolozze piano+voce come Neither do I, Listening in, On an unknown beach, o nell'angosciosa The fate of the human carbine, che qualche anno dopo verrà tributata da Cat Power.
Risoluto.


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