Ha un po' il sapore della resa, April, del colpo di spugna primaverile in cui i colori sprigionano ovunque ma si preferisce guardarli dalla finestra.
In Tonight in Bilbao e Moorestown per la prima volta nella sua carriera Kozelek ha usato gli archi, il che è stata una notizia in sè quasi sorprendente, per l'uomo che ha fatto dell'essenzialità una ragione di esistere. April è un disco in cui succede tutto o nulla a seconda dei punti di vista, e francamente invidio molto coloro che l'avranno ascoltato per la prima volta in quell'occasione.
Chissà come l'avranno scoperto, chissà come l'avranno trovato bello, bellissimo, così neilyounghiano nelle fasi elettriche e così tanto confidenziale nelle acustiche da sembrare che ti suoni e canti di fronte. Io preferisco dire che è stata una tappa nella marcia di avvicinamento a Admiral fell promises.
Ah, tornando al discorso di prima: gli archi erano del tutto superflui.
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