Nello stesso anno in cui i Three Mile Pilot tornavano con quella mezza delusione che è stata The inevitable... Zach Smith ha rilasciato il suo primo album solista, e vien da chiedersi se la reunion ha avuto un gran senso o meno visti i risultati diametralmente opposti.
Il songwriting del grande bassista infatti rivela un indie-pop di ottimo livello, potrei dire esattamente a metà strada fra i 3MP di Another Desert, Another Sea e i Pinback, ma ovviamente priva delle ingombranti presenze dei due rispettivi cantanti. Senza il baritono di Jenkins o il confidenziale di Crow (a cui peraltro assomiglia un po'), la musica di Smith sta in piedi da sola: 10 pezzi di minutaggio costante, canzoni costruite in modo canonicissimo ma con una sofisticazione artigiana ed una malinconia introspettiva di fondo che la rende a dir poco amabile. Spiccano le bellissime East, Quan , In this world, Sand I.
Da affiancare a Mothlite come interprete odierno del pop indipendente di qualità.
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