Primo album con la line-up classicissima di Froese, Franke e Baumann, quest'ultimo appena entrato in formazione. E fu un doppio, ostico ed estremo, che a 40 anni sta ancora lì a rimirarsi nella propria autoindulgenza.
C'è la neo-classica (l'intro per archi di Birth of liquid plejades), c'è l'avanguardia spaziale (Nebulous dawn), c'è la dark-ambient inquietante (Origin of supernatural probabilities) e soprattutto la title-track, uno spettrale girovagare senza meta nell'inconscio. E' un disco molto, molto ostico perchè rifugge qualsiasi straccio di melodia, perchè vaga in un limbo indefinito con sonorità scurissime, ma nonostante questo ebbe anche un successo di pubblico, oltre chiaramente a quello di critica che giustamente sbandierava l'originalità della proposta. I benedetti anni '70.
Peccato che dopo Atem la loro carriera sia stato un'inabissamento costante.
RispondiEliminaNon mi sono mai avventurato. Piuttosto mi stupisco di come riescano a continuare a fare dischi su dischi, anno dopo anno, alla veneranda età. Bah.
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