Non voglio continuare a menarla come altre volte in cui ho decantato la grandezza dei Tar, perchè Jackson in sostanza non svetta nè più nè meno degli altri; fu importante perchè segnava l'ingresso del nuovo bassista Zaluckyi, questo sì, e conteneva un altra manciata di pezzi stratosferici da inserire in un ipotetica raccolta / manuale dell'alt-noise fatto di banchi chitarristici rumorosi ed intarsiati, ritmiche martellanti e violenza a lucido rilascio. Il collasso nervoso a rotta di collo Land luck, il beffardo hard-punk ad alte ondate di Short Trades, lo psicodramma sonico Cross offer e la complessa, furiosa questione di Dark Mark, che con i suoi stop and go rappresenta un'anticipazione di quanto saranno in grado di rilanciare col disco successivo. E' che un ricordo periodico ci vuole.
THE PINES OF ROME On All Fours 1999
44 minuti fa
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