L'apertura, Aggression, è uno scontato e monotono blues-rock ad alto tasso testosteronico, piuttosto hendrixiano. E mi chiedo: cosa diavolo c'entra questo con la list?
Per fortuna dura solo 5 minuti, poi con Kommunikation si entra nello spazio Gila, il quartetto guidato dal chitarrista tedesco Conny Veit prima di rispondere all'appello di Florian Fricke, destinazione Popol Vuh. E questo spazio è un distillato purissimo di psichedelia onirica, di visioni mistiche, di dolci contorsioni arabeggianti, di jams dal sapore etnico e galattico al tempo stesso, di ballad agresti e bucoliche.
L'influenza dei Pink Floyd di quegli anni (soprattutto di A saucerful of secrets) è evidente, eppure la lente di trasmissione teutonica permise anche in questo caso la riuscita di qualcosa di originale e destinato a diventare un culto, seppur di minor impatto rispetto ai giganti.
Per lasciarsi andare dolcemente...
Per lasciarsi andare dolcemente...
Nessun commento:
Posta un commento