Uno di quei titoli talmente difficili da trovare che probabilmente ai tempi finì catalogato come bufala, visto che lo stesso Stapleton ebbe a dichiarare che alcuni nomi erano inventati di sana pianta. Oltetutto i giapponesi Brast Burn (zero informazioni, zero biografie in rete) pubblicarono Debon per una etichetta locale, Vision, che attese 10 anni per dargli un seguito.
Il vinile è composto da due suite che prendevano il minutaggio massimo di ogni faccia, 23 minuti, senza titolo. Folk psichedelico, sostanzialmente, che alternava atmosfere festaiole e leggiadre ad altre più misticheggianti e cupe. Molto importante l'aspetto vocale, intercalato fino ad ottenere stati ipnotici. Notevoli le improvvise entrate della chitarra elettrica, che insieme al cantilenare fanno venire in mente i Can. Ma come spesso accadde nel Sol Levante, il dna di quella terra ci strega e rivela aspetti misteriosi che tengono alta la soglia dell'attenzione anche per musiche non eccessivamente avventurose come questa.
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