Prima di varare il suo rovinoso progetto a lungo termine Whitehouse, William Bennett era un chitarrista art-punk. C'è da chiedersi perchè mai abbia accantonato la sei corde ed il suo progetto Come così presto, dato che la Casa Bianca non è che abbia espresso chissà quali velleità artistiche. Però sappiamo che si tratta di un personaggio discutibile (un'aneddoto su tutti, lo scherzo di cattivo gusto fatto a Maurizio Bianchi), quindi da cui ci si poteva aspettare tutto fuorchè ovvietà.
Rampton, uscito originalmente in cassetta nel 1979, è un disco poderoso di pezzi beffardi che come giustamente fatto notare da Vlad, sembra un incrocio fra i Throbbing Gristle e i Suicide, ma con l'aggiunta di questa chitarra secca che sparava riffs incisivi memori dell'Helios Creed incalzante dei power-chords più aggressivi. Con Bennett c'erano 3 personaggi misteriosi addetti ai synth, alle percussioni ed alle voci, davvero peculiari nel rendere beffardo, malato e più che mai deviato il materiale. A dir poco unico.
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