Che coraggio che ebbe Mark Perry, davvero un leone. Lasciò il suo impiego in banca per diventare parte attiva nel calderone punk londinese del 1976/77, diventò dj in radio, avviò una fanzine e poi fondò gli Alternative TV, band inizialmente inserita nel filone più o meno canonico della grande ondata.
Ben presto, però, si stancò e, complici anche le molteplici variazioni della line-up, ebbe una svolta sperimentale per certi versi simile a quella di John Lydon e fece virare il gruppo verso una forma astrusa di dark-psichedelico spettrale. Su Vibing up in organico con lui era rimasto soltanto il bassista Dennis Burns, e infatti il 4 corde è lo strumento principale su cui Perry innestò queste litanie minimali e deformi, senza batteria, che gli attirarono le ire del pubblico punk e lo sbigottimento della stampa, entrambi evidentemente impreparati ad un ribaltone del genere.
Fu un disco talmente incompreso che ci vollero quasi 20 anni per una ristampa, da parte di una sussidiaria della Cherry Red, che vide la brillante aggiunta di due pacchetti live: il primo del 1976, che testimonia la prima fase del gruppo, dedito ad un punk già ispido e notevolmente differente dalla massa, esaltante: il secondo del 1979, quando avevano cambiato nome in Good Missionaries (altro nome della NWW list), in cui mettevano in scena la sperimentazione di Vibing con risultati altrettanto shockanti, se non di più.
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