Doug McCombs dei Tortoise in uscita personale. Sebbene sia comunemente definito un bassista, in realtà come tutti i compagni di band si arrangia con più strumenti e Brokeback è un evidente valvola creativa per il suo lato di chitarrista. Col piccolo aiuto di un contrabbassista che puntella una manciata di pezzi, McCombs pennella acquarelli placidi, vagamente primaverili.
Manco una versione scarna dei Tortoise, che inevitabilmente finiscono per essere un punto di contatto (se non addirittura coverizzati nell'accenno di The great bank che richiama Along the banks of rivers), Brokeback è interessante perchè non ha altri grossi richiami da far notare. Non ha niente a che vedere col folk, nè col rock, e molto alla lontana col jazz, in certi momenti si sfiora la morriconata più spensierata.
Un disco godevole che forse alla lunga è un po' monotono e non emoziona un granchè, ma si fregia di onestà ed umiltà che meritano rispetto.
Manco una versione scarna dei Tortoise, che inevitabilmente finiscono per essere un punto di contatto (se non addirittura coverizzati nell'accenno di The great bank che richiama Along the banks of rivers), Brokeback è interessante perchè non ha altri grossi richiami da far notare. Non ha niente a che vedere col folk, nè col rock, e molto alla lontana col jazz, in certi momenti si sfiora la morriconata più spensierata.
Un disco godevole che forse alla lunga è un po' monotono e non emoziona un granchè, ma si fregia di onestà ed umiltà che meritano rispetto.
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