domenica 13 maggio 2012

Can - Future Days (1973)

Amarcord: un Planet Rock di metà anni '90, un Mixo estasiato che mette su Bel Air e interrompendola a 4'23" irrompe con un "Bam! Ti esplode in testa!".
Seppur meno celebrato rispetto a Tago Mago, questo capitolo dei Can non è da meno come portata storica. E' meno stravagante, è quasi esotico. La facciata A si muove su passi etnici con un Liebezeit che si dà parecchio alle percussioni, un Karoli protagonista di svisature a tutto tondo, con la title-track e Spray che si adagiano neanche troppo freneticamente su lidi psichedelici extra-sensoriali. Suzuki non si scompone mai e sembra messo un po' in disparte, tant'è che di lì a poco abbandonerà.
E' la facciata B a fare storia. I 3 minuti di Moonshake (talmente influente da dare il nome ad un ottimo gruppo inglese su Too Pure negli anni '90) mettono in scena una danza sorniona a dir poco irresistibile, poi vengono i 20 minuti della magnifica Bel Air, un po' versione edulcorata di Aumgn, un po' Halleluwah, ma in gran parte esplorazione nell'ignoto come soltanto i Can potevano elaborare al tempo.

2 commenti:

  1. Che dire, parlando dei Can si parla di quelli che hanno dato un senso al tutto, a volte penso che passano anni e anni prima di arrivare a capire la loro "portata".
    E non tutti ci arrivano, ahimè.

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  2. Forse ci vorranno altri 40 anni perchè ci arrivino tutti :-)

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