giovedì 3 maggio 2012

Bron Y Aur - Quien Sabe (2004)


Sotto l'egida di fratellanza di Cantù e Iriondo, fra i membri più in vista di certe sonorità, questo gruppo meneghino si pone come un avamposto italico del free-rock. Purtroppo non ho sentito altri loro dischi (sono davvero introvabili...) ma Quien Sabe mi è sufficiente per capire che siamo di fronte ad estrosi sperimentatori., a dispetto della line-up convenzionale di doppia chitarra e sezione ritmica.
I paragoni estratti per incasellarli vanno dal kraut-rock (versante Faust - da notare che uno dei componenti ha questo pseudonimo) alla psichedelia al free-jazz. Vero, è difficile negarlo, ma che bella varietà di soluzioni trovano questi ragazzi. Partiture pigramente louisvilliane (Non comprarti pane con este dinero) si vanno a sfasciare contro gelide astrazioni chitarristiche senza capo nè coda (Part 1, Better blues), svisate a muso duro (Sound) che si dissolvono in algide soluzioni post-jazz (Rosto gramash, con tanto di sax). Elegie al limite del silenzio (Dieci passi),superbe rampicate sulle rovine cumulate dei Supreme Dicks (I padroni del vapore).
Al termine, l'emblematico Come si esce di qua adesso? lascia con una punta di solarità sfibrata, e viene da chiedersi perchè gruppi come questi non vengano riconosciuti come gran belle espressioni di free-art-rock tanto quanto quelle, più acclamate, estere.

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