Vien da pensare che l'abbandono susseguente a quest'ultimo capolavoro non fosse premeditato, tant'è che addirittura venne approntato un videoclip promozionale per la title-track che apre sbeffeggiante la scaletta.
Non c'è molto da dire, se non che si tratta di uno dei 3-4 migliori dischi in assoluto di una carriera che si interruppe troppo presto, ad appena 40 anni per quest'uomo unico e geniale. E' persino più ispido dell'ottimo precedente Doc At The Radar Station, è un giro urticante scandito dalla sua verbosità sempre più roca ed irrefrenabile. Poche le concessioni a melodie, ci sono un paio di strumentali per dare giustizia alla Magic Band di turno, diverse le tracce da far strabuzzare gli occhi: Cardboard cutout sundown, che si direbbe outtake di Trout Mask Replica, The past sure is tense, Ink Mathematics, The thousandth and tenth day of the human totem pole (con assolo delirante di clarinetto, da non perdere), la conclusiva Skeleton is good. Titolo quasi programmatico, fine della corsa.
Era lo stesso anno in cui si scioglieva anche la prima versione dei Pere Ubu. Difficili, gli anni '80.
Non c'è molto da dire, se non che si tratta di uno dei 3-4 migliori dischi in assoluto di una carriera che si interruppe troppo presto, ad appena 40 anni per quest'uomo unico e geniale. E' persino più ispido dell'ottimo precedente Doc At The Radar Station, è un giro urticante scandito dalla sua verbosità sempre più roca ed irrefrenabile. Poche le concessioni a melodie, ci sono un paio di strumentali per dare giustizia alla Magic Band di turno, diverse le tracce da far strabuzzare gli occhi: Cardboard cutout sundown, che si direbbe outtake di Trout Mask Replica, The past sure is tense, Ink Mathematics, The thousandth and tenth day of the human totem pole (con assolo delirante di clarinetto, da non perdere), la conclusiva Skeleton is good. Titolo quasi programmatico, fine della corsa.
Era lo stesso anno in cui si scioglieva anche la prima versione dei Pere Ubu. Difficili, gli anni '80.
Nessun commento:
Posta un commento