Colpo basso, sotto la cintola per Rossi che non ha mai compiuto grosse rivoluzioni ma ha avuto fasi arty invidiabili, culminate in quel capolavoro che fu Out Now. A 50 anni e passa è tutt'altro che cotto anche se diventato estremamente lineare nelle ultime produzioni contrassegnate da un placido e brillante cantautorato, così Below the line costituisce un episodio di rottura implicito, segnato senz'altro dalla sua ininterrotta denuncia sociale che da oltre 35 anni si protrae, lunghi silenzi inclusi.
Un pugno di canzoni, peraltro abbastanza orecchiabili, si agitano nel sottofondo, ricoperte da un assordante feedback di origine chitarristica in primo piano per 20 minuti. E non è, come ha scritto qualcuno, una cosa che si ascolta una volta e poi si mette via: io ne sono rimasto stregato, anche perchè al minuto 23 scatta la vera follia: apertura ambient, un vorticoso frullìo elettronico con suoni concreti, troncatura netta, sgocciolio nel silenzio.
Una cosa che soltanto un vecchio leone come lui poteva ideare.
ma tu ci sei su facebook?
RispondiEliminaNo, non ci sono. Motivo?
RispondiEliminaGrande Fausto Rossi.
RispondiEliminaQuesto lo voglio sentire.