153 Album dal 1993 al 2012, senza contare gli EP, i mixes e le finte antologie come questa, che celata dietro l'alquanto presuntuoso titolo di Definitive nasconde in realtà un album di Pete Namlook registrato sotto diversi pseudonimi tramite collaborazioni più o meno solitarie.
Namlook fu un musicista elettronico tedesco che incise cotanta roba in quell'arco di tempo, cioè da quando fondò la propria etichetta Fax (nessun'altro al mondo gli avrebbe permesso tale volume, probabilmente) fino a quand'è passato a miglior vita. Sull'eredità dei genitori putativi degli anni '70, con la maggiore disponibilità di tecnologia ed un amore smodato per le musiche etniche asiatiche Namlook ha basato questa orda barbarica di releases ma se c'è qualcuno che li ha ascoltati tutti per favore si faccia sentire e dica la propria, perchè c'è il serio rischio di giudicare un artista senza averne il diritto. In ogni caso, TDAC è una dignitosa rappresentazione della ambient degli anni '90 nei suoi aspetti buoni e deleteri: suoni suggestivi, sentore spaziale, ma anche una certa carenza di idee, stucchevolezze e facili perdite di gusto negli assemblaggi. Fra le cose positive senz'altro va annoverata Je suis triste et seule ici, splendido trip medio-orientale a nome Air che andrebbe riportata nelle collezioni, quelle proprio definitive.
Namlook fu un musicista elettronico tedesco che incise cotanta roba in quell'arco di tempo, cioè da quando fondò la propria etichetta Fax (nessun'altro al mondo gli avrebbe permesso tale volume, probabilmente) fino a quand'è passato a miglior vita. Sull'eredità dei genitori putativi degli anni '70, con la maggiore disponibilità di tecnologia ed un amore smodato per le musiche etniche asiatiche Namlook ha basato questa orda barbarica di releases ma se c'è qualcuno che li ha ascoltati tutti per favore si faccia sentire e dica la propria, perchè c'è il serio rischio di giudicare un artista senza averne il diritto. In ogni caso, TDAC è una dignitosa rappresentazione della ambient degli anni '90 nei suoi aspetti buoni e deleteri: suoni suggestivi, sentore spaziale, ma anche una certa carenza di idee, stucchevolezze e facili perdite di gusto negli assemblaggi. Fra le cose positive senz'altro va annoverata Je suis triste et seule ici, splendido trip medio-orientale a nome Air che andrebbe riportata nelle collezioni, quelle proprio definitive.
Siamo sicuri di volerci imbarcare in questa impresa?
RispondiEliminaDuecento album ... Mi sa che la qualità è scarsina ...
No, io non sono sicuro, sono proprio convinto di non volerci provare.
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