Bernard Paganotti era stato il bassista chiamato da Vander al gravosissimo incarico di sostituire Jannik Top durante il primo, breve iato. Fece in tempo ad apparire nel live del 1975, a comporre e registrare Weidorje su Udu Wudu e poi fu prontamente sbattuto fuori per reimbarcare sulla setta il poderoso predecessore. Il risultato di tutto questo casino fu che Paganotti prese con sè un altro ex-Magma, il tastierista Gauthier e mise su il suo gruppo nominato come il pezzo sopracitato.
L'unico disco rilasciato fu questo omonimo del '78 e mi è stato introdotto da un illuminante post dell'amico Vlad, del quale non so fare altro che sottoscrivere le opinioni. Il settetto, che comprendeva coppia di fiati e coppia di tastiere, non aveva proprio nulla da invidiare ai Magma di due anni prima, al punto che sembrava quasi una sfida. I due transfughi operavano un rilancio sul fantascientifico jazz-fusion della band madre, concentrandosi sugli schemi da capogiro di uno standard epocale come De Futura, meno teatrali e più terreni. Paganotti svettava col suo fuzz sopra ogni cosa ma la firma sul materiale era in maggioranza di Gauthier, e le due bonus tracks (presumibilmente registrate dal vivo) presenti sulla ristampa Musea di 15 anni dopo erano in dote all'altro tastierista e al chitarrista, tutti quanti bravissimi. Potrei quasi asserire che influenzarono di più loro i Guapo piuttosto che i Magma, con le relative considerazioni. Paurosi.
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