Una versione androide dei Can di metà anni '70, questo è ciò che sembra Coracle alle mie orecchie. Le geometrie squadrate ed insistenti, l'elettronica mista analogico/digitale, le trasognate atmosfere mediate dal rigore teutonico, tutto concorre a darmi questa impressione dei Walls (uno è italiano).
In sostanza, intrigante ed abbastanza coinvolgente. Forse manca una zampata che si faccia ricordare, che rende il tutto un po' evanescente quando si arriva alla fine del disco; ma non è detto che i Walls la cercassero necessariamente.
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