Quando lessi per la prima volta Steve Albini riferire che gli AC/DC erano una delle sue più grandi influenze, pensavo che scherzasse. Invece faceva sul serio, ed insieme a 3 band del glorioso rooster Skin Graft nel 1995 partecipò a questo mini-tributo alla tamarra istituzione australiana.
Non ho nulla contro gli AC/DC, anzi, ritengo If you want blood un ottimo live, ma credo che tutti i loro album in studio siano delle sparate a salve, prodotti in maniera vergognosa per svilirne la potenza. Da qui ad essere una band da tributare ce ne corre, per cui la faccenda mi lasciò un po' contrariato.
Comunque: gli Shellac sforbiciavano Jailbreak nelle estremità generando un po' di interesse, ma la fase canonica è debole ed appannata. Gli U.S. Maple si normalizzavano alle prese con Sin City, con un po' di controtempi ma dando l'impressione di fare il compitino senza troppa convinzione.
Più interessanti gli altri due. Il supergruppo Brise Glace, nei credits si scrive limitato soltanto alla presenza di Jim O'Rourke, confeziona il minicollage Angus dei aus licht in tre parti: apertura cosmica, boogie rutilante e loop di riff di Young in delay. Straniante.
Il vero centro dell'operazione però era messo a segno dai Big'N, meteora del tempo incentrata su un noise-blues sanguinario in scia Laughing Hyenas ed affini. Nelle loro mani TNT diventava una bomba molotov, pur senza tanti stravolgimenti: potentissimi.
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