Per essere un entità impro-avant-garde dei giorni nostri, i White Out sono stati anche abbastanza onesti: in 15 anni di carriera appena 5 albums sfornati, il sostegno costante di Thurston Moore e collaboratori illustri come Jim O'Rourke.
Detto che spesso essere dei protetti dai famosi non comporta automaticamente di avere di fronte dei fenomeni, i newyorkesi sono un duo: il batterista Surgal, perennemente in libertà free-jazz e la polistrumentista Cubertson, che suona l'elettronica, il flauto e fa anche qualche vocalizzo echeggiante. Questo fu il loro primo album e con loro c'era anche un No Neck Blues Band, tanto per restare in area freak-garde. Perchè in questo ambiente siamo, anche se l'humus sembra essere un po' più colto. Un ascolto difficile, con pochi momenti realmente musicali e la parvenza di essere in un limbo astratto che si ricicla continuamente. Molto, molto originale.
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