Viene solitamente indicato come l'anello debole della tremebonda discografia dei californiani, più che altro a causa delle pecche produttive.
Se è vero che una registrazione migliore avrebbe di certo giovato all'effetto d'insieme, voglio dire, siamo comunque di fronte ad uno dei più grandi gruppi dei tardi anni '80, quindi ci si può volentieri passare sopra. Poi ok, qui non ci sono certi apici come in Moonhead o The Ruby Sea, ma la classe e la stoffa era di serie nei TWR.
Potrebbe quasi sembrare un disco in cui Kunkel s'allarga, al di là dei credits compositivi sempre riservati a Kyser. Il country-rock tanto amato dal chitarrista gioca un ruolo importante come nell'iniziale, splendida Mr. Limpet, in Astronomy, in July.
Per il resto, il solito desert-rock intriso di elettricità e passione. It's Ok, Red Sun, Timing, Ring sono le esternazioni di spleen'n'western del grande Kyser. La travolgente Elsie crashed the party è una piacevole mosca bianca che risalta alla grande.
Buon per questa ristampa in cd che ha visto il disco originale arricchito dal Red Sun EP, che alza il livello qualitativo in maniera decisiva. La title-track viene denudata del suo abito elettrico, ci si siede attorno ad un fuoco notturno con acustica e bonghi, e la magia è immutata. Le altre 4 tracce sono cover che si spingono indietro di parecchi anni, peraltro in ambiti piuttosto pop: si passi oltre Town without pity e le altre sono chicche gustosissime. They're hanging me tonight è un grazioso country sfigurato da feedback ossessivi in secondo piano, The man with the golden gun è una ripresa della James Bond connection, strumentale caleidoscopico arroventato. Ed infine, meraviglia delle meraviglie, quella che per assurdo forse è la mia song preferita in assoluto dei TWR è la versione acida e tiratissima della Some Velvet Morning di Hazelwood, di cui conserva ben poco dell'originale, nonostante la struttura resti immutata (da pelle d'oca il break valzerato), affogata in maelstrom chitarristici di cesello grosso grosso, nonchè dotata dell'ennesima, rabbrividente prova vocale di Kyser.
Se è vero che una registrazione migliore avrebbe di certo giovato all'effetto d'insieme, voglio dire, siamo comunque di fronte ad uno dei più grandi gruppi dei tardi anni '80, quindi ci si può volentieri passare sopra. Poi ok, qui non ci sono certi apici come in Moonhead o The Ruby Sea, ma la classe e la stoffa era di serie nei TWR.
Potrebbe quasi sembrare un disco in cui Kunkel s'allarga, al di là dei credits compositivi sempre riservati a Kyser. Il country-rock tanto amato dal chitarrista gioca un ruolo importante come nell'iniziale, splendida Mr. Limpet, in Astronomy, in July.
Per il resto, il solito desert-rock intriso di elettricità e passione. It's Ok, Red Sun, Timing, Ring sono le esternazioni di spleen'n'western del grande Kyser. La travolgente Elsie crashed the party è una piacevole mosca bianca che risalta alla grande.
Buon per questa ristampa in cd che ha visto il disco originale arricchito dal Red Sun EP, che alza il livello qualitativo in maniera decisiva. La title-track viene denudata del suo abito elettrico, ci si siede attorno ad un fuoco notturno con acustica e bonghi, e la magia è immutata. Le altre 4 tracce sono cover che si spingono indietro di parecchi anni, peraltro in ambiti piuttosto pop: si passi oltre Town without pity e le altre sono chicche gustosissime. They're hanging me tonight è un grazioso country sfigurato da feedback ossessivi in secondo piano, The man with the golden gun è una ripresa della James Bond connection, strumentale caleidoscopico arroventato. Ed infine, meraviglia delle meraviglie, quella che per assurdo forse è la mia song preferita in assoluto dei TWR è la versione acida e tiratissima della Some Velvet Morning di Hazelwood, di cui conserva ben poco dell'originale, nonostante la struttura resti immutata (da pelle d'oca il break valzerato), affogata in maelstrom chitarristici di cesello grosso grosso, nonchè dotata dell'ennesima, rabbrividente prova vocale di Kyser.
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