In pratica la ri-edizione indie-pop degli Heavy Vegetable, in sostanza un altro saggio di torrenzialità compositiva di Crow, che in questo primo album dei Cosi buttava dentro 24 piccole songs (ce n'è solo una oltre i 3 minuti, ma la media è sull'1 e mezzo) che smaltivano le ultime scorie dell'adolescenza hardcore e cercavano spiragli melodiosi basati sull'assiduo interplay vocale fra il corpulento e la Tenuta, anch'ella reduce dall'esperienza HV.
Songs about... è un flusso diviso con grande arguzia: i pezzi più catchy sono sapientemente alternati a quelli un po' più compressi e/o grintosi e alle ballad acustiche, mentre l'attitudine progressive non viene minimamente inficiata; merito anche della sezione ritmica del mitico Rubalcaba e di Soares, che non erano certo da meno dei colleghi precedenti e seguivano con allegria le peripezie armoniche di Crow.
Vista l'irresistibilità e l'ottima qualità di gran parte del materiale, passa in secondo piano anche il solito problema dell'inesorabile dispersione. Forse l'apice del primo Crow, che di lì a poco varerà Pinback dandosi un ulteriore calmata.
Songs about... è un flusso diviso con grande arguzia: i pezzi più catchy sono sapientemente alternati a quelli un po' più compressi e/o grintosi e alle ballad acustiche, mentre l'attitudine progressive non viene minimamente inficiata; merito anche della sezione ritmica del mitico Rubalcaba e di Soares, che non erano certo da meno dei colleghi precedenti e seguivano con allegria le peripezie armoniche di Crow.
Vista l'irresistibilità e l'ottima qualità di gran parte del materiale, passa in secondo piano anche il solito problema dell'inesorabile dispersione. Forse l'apice del primo Crow, che di lì a poco varerà Pinback dandosi un ulteriore calmata.
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