Questo è per la goliardia, per il paradosso e per farsi due risate.
Ai tempi leggevo Rumore e c'era la rubrica dedicata all'industrial, solitamente curata da Vittore Baroni. Ero molto incuriosito dalle recensioni ed ero ai miei albori di conoscitore di queste musiche altre, ma non avevo il coraggio di acquistare cd e mi arrabattavo con gli scambi e le cassette via posta. VDO scatenò la fantasia in me e nel mio amico Berto, già fan dei Gerogerigegege: Baroni arrendevolmente sparava a zero su Un Chien Catalan sollevando la questione che un cd fatto semplicemente del suono di un trattore che gironzola per i campi fosse perfettamente inutile al mercato.
A vent'anni di distanza decido di ascoltarlo per la prima volta. Il catalano Jordi Valls, peraltro, era performer recidivo in installazioni di questo tipo: fra latrare di cani, campane, orgasmi manipolati e quant'altro era evidente il livello di provocazione da egli inscenato. In realtà non si tratta di un trattore, bensì dell'Harley Davidson appartenente al tipo illustrato in copertina. Quindi, 70 minuti di rombo della moto che procede a bassa velocità, il soffiare del vento nel microfono, qualche rumore casuale incontrato per strada e nient'altro: 7 movimenti, ognuno si apre con l'accensione, si fa il giretto e si chiude con lo spegnimento.
Il bello è che il folle Valls, in un intervista a dir poco esilarante, la definisce come un opera profondissima e concettuale; non contento di ciò, non trovò di meglio da fare che insultare coloro che avevano recensito bene i suoi lavori e persino chi aveva comprato i cd. Chi lo scarica è bravo, chi se lo ascolta ancora di più.
Secondo me ha le candele sporche.
RispondiEliminaOppure la marmitta un po' sfondata.
RispondiElimina