Il belga Serries è un'elemento importante della scuola europea post-industriale, in quanto ambient-master dalla carriera ormai trentennale, anche se negli ultimi 10 anni ha cambiato nome al progetto. L'intestazione Vidna Obmana in questo capitolo sembra un po' stretta; il materiale era farina del suo sacco ma Steve Roach posa la sua lunga mano sul lavoro occupandosi della produzione e del missaggio, in modo che le sonorità siano praticamente uguali ai suoi lavori degli anni precedenti.
Ma non voglio togliere meriti a Serries; tutt'alpiù si potrebbe definire The spiritual bonding una valida alternativa dark alla new-age del californiano, di cui mutua i tintinii percussivi ed il freddo retrogusto world dei timbri. In sostanza però, sempre di dark ambient si tratta che sosta in un guado; siamo sì in una grotta ma a poca distanza c'è l'uscita ed il suono di un flauto arriva trasportato dal vento. Un bel viaggio, ma in categoria i campioni erano altri.
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