giovedì 29 luglio 2010

Cromagnon - Orgasm/Cave Rock (1969)

Come mancanza di ortodossia, i Red Crayola di Parable of arable land al confronto sono dei fraticelli cappuccini. A 40 anni di distanza, però, occorre ammettere che la ESP Records era veramente il prototipo dell'etichetta coraggiosa e sprezzante di ogni giudizio, chè non oso pensare come sia stato accolto un prodotto del genere.
L'unico brano che abbia una parvenza musicale canonica è l'iniziale Caledonia, che, dopo un intro per samples di banda e fischi di audio generator, è una sarabanda per tamburi, cornamuse e voci gutturali incarognite (e già siamo ben fuori dai generis). Per il resto Orgasm è praticamente il reality show audio di una tribù di primitivi, che uno ad immaginarselo non si avvicina minimamente a quello che è il disco.
A fronte di questo, occorre ammettere che i Cromagnon furono decisamente avanti. Urla belluine, percussioni di qualunque tipo, danze tribali, versi animali, suoni concreti, etc. Ad eccezione del synth di Fantasy, del proto-industrial di Toth Scribe And I e delle masturbazioni chitarristiche di First world of bronze, uniche testimonianze del fatto che si era nel dopoguerra anche se immerse nel solito contesto triviale/da evoluzione naturale.
Non ci fu un seguito, ed è facile immaginare anche il perchè. In quanto al rapporto osticità/periodo, Orgasm è stato uno degli esperimenti più radicali di sempre.

3 commenti:

  1. Quando uscì si chiamava Orgasm, alla ristampa l'hanno chiamato Cave Rock, ma è sempre la stessa cosa (almeno credo!). Non ho idea del motivo per cui gli hanno cambiato nome....

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  2. forse dava troppo nell'occhio.

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