Davvero strani questi PC. Dopo ripetuti ascolti di questo album mi verrebbe da definirli un incrocio fra Muse e Modest Mouse. Dei primi una certa enfasi e tendenza al melodramma, una fragorosità generale unita ad un'orchestrazione insistente (The house is alive). Dei secondi prendono certe intuizioni melodiche, che però finiscono quasi affogate in schemi complicati e astrusi (Wait until I get my hands on you).
Il tutto in un innesto ricco di archi, ritmi dispari, rasoiate chitarristiche, vocalismi schizoidi e atonali. Non si può dire che manchino loro idee e soluzioni ad effetto, ma secondo me restano in un limbo tutto loro che non li rende nè carne nè pesce.
Un po' prog, un po' indie, Now you're one of us non risolve i miei dubbi nonostante continui riascolti.
Il tutto in un innesto ricco di archi, ritmi dispari, rasoiate chitarristiche, vocalismi schizoidi e atonali. Non si può dire che manchino loro idee e soluzioni ad effetto, ma secondo me restano in un limbo tutto loro che non li rende nè carne nè pesce.
Un po' prog, un po' indie, Now you're one of us non risolve i miei dubbi nonostante continui riascolti.
(originalmente pubblicato il 03/02/2010)
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