Il miglior disco della decade appena passata per la seconda giovinezza di Thomas & co, St. Arkansas è un concentrato di oscurità irridente, incentrato sia sulle ritmiche serrate dai suoni crudi che sui lenti teatralmente psichiatrici, quasi un ritorno ai giorni gloriosi della new wave.Nella prima categoria 333, The fevered dream, Phone home Jonah sono incessanti nella loro velocità e pregni di quella rabbia ironica che da sempre li contraddistingue. Sulle ritmiche disordinate invece si reggono Michelle, Hell, Lisbon, Steve, Where's the truth, elucubrazioni nello stile più classico dei PU Mark II, con Thomas sempre ineffabile e sornione. La finale Dark è drammaticamente angosciosa e avvincente nel suo pulsare cantilenante.Immortali.
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