Nella loro prima fase, come ben definito sull'EP d'esordio, erano dediti ad un art-hardcore-post-punk che anticipava certo noise-rock degli anni '80. Da questo vengono estratte le schegge art-metal di Tender, Onward Christian Soldiers e Albeit living. I mezzi tecnici erano prossimi allo zero ma il dna sperimentatore già alto: Pinotti si sgola con le sue grida sconsiderate e l'echo fisso al microfono, le chitarre di Wietsiepe e Letendre fautrici di muro elettrico minimale e compatto, l'altro Letendre sembrava fosse batterista da pochi giorni tanta era la semplicità delle parti.
Immagino l'impatto devastante sugli studenti. Beyond standard finirà su Prehistory, ma qui era ipervelocizzata e bruciante e presente in due versioni: la seconda presumibilmente proviene da un'altra sede ed è rovinosa oltre misura. C'è anche un inedito, Look at the people, che spinge ancor più il pedale rumoristico, con tanto di assolo dissonante di Wietsiepe.
Sì è approfittato dello spazio per infilare dentro anche due out-takes strumentali di Celestial, per cui si salta a piè pari al 1994 con la sbilenca e rarefatta Machine, nonchè la straniante e barocca bozza di Sweet song. Puro completismo giusto per svuotare i cassetti.
Si dice abbiano influenzato anche i Sonic Youth....
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