Oggi sono dimenticati da tutti, ma trent'anni fa i brianzoli UL sono stati un gruppo nuovo per la nostra penisola, rendendosi protagonista di una new-wave dal fascino assolutamente decadente, in quel periodo appannaggio forse solo di Faust'O. Le porte del successo non si spalancarono mai per loro, e la storia è costellata di sfighe varie ed inconvenienti che ne oscurarono la stella fino allo spegnimento a metà dei nineties.
Erano guidati dal songwriter Onorato, personaggio istrionico dalle grosse capacità di scrittura ma che aveva un grande limite; era un pessimo cantante, e ovviava al problema con una tendenza al recitato molto assidua. Ma era chiaro che questo limite avrebbe precluso il successo commerciale agli UL, oltre al fatto che le liriche esistenziali-crepuscolari-maledette di Onorato non erano propriamente roba da classifica di vendita.
I Fiori Del Male fu distribuita come cassetta, e il rip qui presentato è di una fedeltà audio molto bassa (addirittura si sentono proprio i rallentamenti delle rotelle di scorrimento che deformano il suono in certi punti). L'attitudine teatrale di Onorato è supportata da un suono dominato dal Farfisa e dai synth, qualche schitarrata energica e una ritmica wave di tutto punto. Come soprascritto, però sono le songs a fare la differenza e ce ne sono delle belle, come l'atmosferica Desolation boulevard, la corale Real good time together, l'oscura Killer, la schizofrenica Oltre il vetro, nonchè le desolate elucubrazioni minimali di Marlene e Tel Aviv 2.
Noncurance/Blackout invece fu un singoletto uscito l'anno prima, ed è una coppia di pezzi serrati di ottima qualità, in linea con il demo baudelairiano di cui sopra seppur cantata in inglese.
Poi si potrà anche dire che il suono è male invecchiato e irrancidito, ma ciò non toglie nulla al valore intrinseco delle composizioni.
Erano guidati dal songwriter Onorato, personaggio istrionico dalle grosse capacità di scrittura ma che aveva un grande limite; era un pessimo cantante, e ovviava al problema con una tendenza al recitato molto assidua. Ma era chiaro che questo limite avrebbe precluso il successo commerciale agli UL, oltre al fatto che le liriche esistenziali-crepuscolari-maledette di Onorato non erano propriamente roba da classifica di vendita.
I Fiori Del Male fu distribuita come cassetta, e il rip qui presentato è di una fedeltà audio molto bassa (addirittura si sentono proprio i rallentamenti delle rotelle di scorrimento che deformano il suono in certi punti). L'attitudine teatrale di Onorato è supportata da un suono dominato dal Farfisa e dai synth, qualche schitarrata energica e una ritmica wave di tutto punto. Come soprascritto, però sono le songs a fare la differenza e ce ne sono delle belle, come l'atmosferica Desolation boulevard, la corale Real good time together, l'oscura Killer, la schizofrenica Oltre il vetro, nonchè le desolate elucubrazioni minimali di Marlene e Tel Aviv 2.
Noncurance/Blackout invece fu un singoletto uscito l'anno prima, ed è una coppia di pezzi serrati di ottima qualità, in linea con il demo baudelairiano di cui sopra seppur cantata in inglese.
Poi si potrà anche dire che il suono è male invecchiato e irrancidito, ma ciò non toglie nulla al valore intrinseco delle composizioni.
(originalmente pubblicato il 09/04/2010)
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