giovedì 8 luglio 2010

Caustic Resin - Keep on truckin' (2003)

E' sempre stato chiaro che se li sarebbero filati in pochi, ma la cosa che mi dispiace di più è che questo è stato il loro ultimo album, sono passati 7 anni e ormai Netson si è rilassato al porto sicuro delle dipendenze di Martsch nei Built To Spill.
E non occorre aggiungere molto altro a quello che scrissi riguardo al loro capolavoro o al loro debutto, chè i CR fondamentalmente sono rimasti se stessi in un decennio di attività, legati al loro talento espressivo e al trademark produttivo inconfondibile.
Che è fatto di elettricità scoperta, agonie cosmiche e grandi songs, della voce grassa e della chitarra sulfurea di Netson. Già dall'iniziale People fall down si capisce l'umore nero-pece dell'andazzo; riff ossessivi e fragorosi, doppiati e ritorti su sè stessi, incastrati e svincolati in un format simbolo di grande libertà e ampiezza di orizzonti. Sullo stile principe, prendono parecchio Wizard of the upper snake river, Drive #47, Drive #49. Lievemente più solare la title-track, un delta di riverberi chitarristici infuocati. Qualche momento di pausa viene costituito dalla ballad Fry like Ace Jones, o dall'inizio del vertice del disco, quel Viva la causa! che imponente si stratifica in un crescendo emotivo altissimo.
In un'intervista di un paio di anni fa, Netson si dichiarava soddisfatto di fare il gregario nei BTS. Io confido ancora che, in un momento di pausa, si rimetta a spargere sudore, polvere, lacrime e resina.

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