martedì 6 luglio 2010

Red Stars Theory - Life In A Bubble Can Be Beautiful (1999)

Continuando a scavare nel sottobosco americano dei nineties, capita di scovare qualche pepita nascosta come questo quintetto di Seattle che fece un paio di albi, di cui questo ultimo su Touch & Go. Due chitarre atmosferiche ed indolenti (Bertram e Palmesani), ritmica pigra e leggerissima (il batterista è quello dei Modest Mouse) ed un violino onnipresente che fornisce odori cameristici.
Life è uno splendido compendio di slow-core contaminato con shoegaze alla moviola, post-rock e psichedelia. Il pezzo migliore è lo strumentale Parts per million, glaciale contemplazione di paesaggi innevati e minimali, senz'altro il frangente più ipnotico del lotto. Perchè in gran parte i RST restano comunque agganciati alla ballad struggente ed elettrificata, come le bellissime Combinations and complications, September, An alarm goes off, con qualche rimando alle pagine più intense dei mostri del genere (RHP, AMC), con qualche impeto anche alla Labradford o primissimi Windsor for the derby. In A sailor's warning si ode la bella voce della Maffeo, per un altra song commovente che sembra uno split fra Low e gli Slowdive più placidi.
Nella bolla vivevano, e se ne vantavano. Un ottimo saluto per i RST.

(originalmente pubblicato il 03/03/2010)

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