Un connubio alla Mission It's Possible, fra due progetti distanti come il sole e la luna, ma dal risultato a dir poco eclatante. Un EP di 20 minuti per questa London-Connection fra i grandi e dimenticati Contrastate (puntatine precedenti) e i Tiger Lilies, band che non ho mai sentito in proprio ma viene definita di dark cabaret o anarchic castrato blues.
Dunque, blues non mi sembra proprio (siamo sul folk europeo, piuttosto), anarchic lo si capisce fin dalle foto, castrato perchè il loro vocalist Jacques è in possesso di un tono vocale acuto al punto che fino ad oggi ero convinto che fosse una donna!
Goodbye great nation è un melting pot dei due stili, separati o sovrapposti che siano, e l'effetto è assolutamente qualcosa di inedito e spiazzante. E' una free-suite in cui le escursioni termiche sono altissime, da colpo secco. L'argomentazione è una presa in giro colossale alla famiglia reale inglese, casualmente proprio all'inizio dell'anno che vedrà la morte di Lady D. Questa la sua cronistoria:
1) Si parte con un drone catacombale di Meixner & Co., col recitato di Grieve e i vocalizzi fonetici squadrati di Jacques 2) Frase di 3 accordi scarni di chitarra e violino bassissimo, il vocalist sempre in evidenza con i suoi gorgheggi quasi operistici 3) Brevissima fase di terrore, con schizzi di urla e campanoni 4) bordone da navicella spaziale, brevi interventi dei TL 5) loop di montaggio industriale, effetti inquietanti di dubbia natura fino allo spegnimento della macchina 6) i TL partono alla grande con una ballad frizzante dall'ampio respiro, di sapore sixties-vaudeville.
7) la voce di Jacques auto-campionata in loop ripresa da un paio di episodi precedenti 8) tornano le disturbate frequenze elettromagnetiche dei Contrastate, mentre sotto il vocalist gagliardamente si accompagna con l'acustica alle prese con un'altra ballad accennata.
9) Latrare di cani in lontananza, fade out. Fine.
Filed under cosa, una roba così?
Dunque, blues non mi sembra proprio (siamo sul folk europeo, piuttosto), anarchic lo si capisce fin dalle foto, castrato perchè il loro vocalist Jacques è in possesso di un tono vocale acuto al punto che fino ad oggi ero convinto che fosse una donna!
Goodbye great nation è un melting pot dei due stili, separati o sovrapposti che siano, e l'effetto è assolutamente qualcosa di inedito e spiazzante. E' una free-suite in cui le escursioni termiche sono altissime, da colpo secco. L'argomentazione è una presa in giro colossale alla famiglia reale inglese, casualmente proprio all'inizio dell'anno che vedrà la morte di Lady D. Questa la sua cronistoria:
1) Si parte con un drone catacombale di Meixner & Co., col recitato di Grieve e i vocalizzi fonetici squadrati di Jacques 2) Frase di 3 accordi scarni di chitarra e violino bassissimo, il vocalist sempre in evidenza con i suoi gorgheggi quasi operistici 3) Brevissima fase di terrore, con schizzi di urla e campanoni 4) bordone da navicella spaziale, brevi interventi dei TL 5) loop di montaggio industriale, effetti inquietanti di dubbia natura fino allo spegnimento della macchina 6) i TL partono alla grande con una ballad frizzante dall'ampio respiro, di sapore sixties-vaudeville.
7) la voce di Jacques auto-campionata in loop ripresa da un paio di episodi precedenti 8) tornano le disturbate frequenze elettromagnetiche dei Contrastate, mentre sotto il vocalist gagliardamente si accompagna con l'acustica alle prese con un'altra ballad accennata.
9) Latrare di cani in lontananza, fade out. Fine.
Filed under cosa, una roba così?
Nessun commento:
Posta un commento