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Smash è una raccolta di 2 EP usciti fra il 1991 e il 1992, e nel contesto Barlow era il meno folle. Le sue ballad elettrificate sono brevi e gradevoli (Brand new love, Vampire, Good things), cantilenanti e con appena qualche deviazione improvvisa (New worship). Il valore aggiunto deriva dagli esperimenti degli altri due. Gaffney sforna Crisis, che inizia come un treno metal-hc-noise con tanto di vocals vomitate, salvo poi deragliare su un sommesso psycho-slow non meno estraniante. Cecilia chime in melee è un mostro deforme di dissonanze, il free-jazz dell'indie-rock. Mean distance ci conferma che occorre la camicia di forza per il chitarrista, chè si tratta di una squisita ballad barrettiana con solita appendice trash-metal...
Lowenstein è poco da meno, con la furia pop-hc di Junk Bonds e l'elaborato incubo louisvilliano di Notsur druora selcric. Completavano il quadro due cover (la meditata Everybody's been burned, evidentemente diretta da Barlow, e una memorabile versione di Pink Moon di Nick Drake, forse l'unico parto collettivo del trio) e il contributo del membro jolly Fay con la bellissima e neilyounghiana Mind Meld.
(originalmente pubblicato il 13/03/2010)
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