giovedì 8 luglio 2010

This Heat - Deceit (1981)

I fans dei Liars, degli Oneida, degli Xiu Xiu, e di altri sperimentatori rock odierni, hanno mai sentito parlare dei This Heat?
Se no, occorre assolutamente rendere giustizia e recuperare i due cimeli lasciati ai posteri dal trio londinese che era assolutamente all'avanguardia anche nella seconda fase della new-wave. Un mix di elettronica, world-tribal-percussivo, jazz-funk bianchissimo, concretismi e industrial colti, rigorosamente scuro e atonale. L'uso delle voci impastate in continuo cantilenare, in effetti, sarà una grossa influenza su Andrew dei Liars, questo occorre sottilinearlo.
Il wave astratto dei TH poneva le proprie basi su micidiali free-form (Paper hats, S.p.q.r., Shrink wrap, Makeshift swahili), dai toni scurissimi ed angoscianti, ricchi di suspence e scarti improvvisi di ritmo. Persino quando le chitarre tessono trame un filo più convenzionali (A new kind of water, Cenotaph, Independence), nulla è scontato o lasciato a canali premeditati.
Molto più estremisti dei Wire o dei Public Image Ltd, i This Heat durarono poco ma furono non poco seminali. Deceit è un disco molto difficile, ma che oggi suona per nulla datato e ancora di un'originalità indiscutibile.

(originalmente pubblicato il 07/04/2010)

2 commenti:

  1. questo album, esoprattutto il primo,omonimo,sono 2 dischi pazzeschi..cazzo che periodo che ra ,eh?

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  2. Ho sempre pensato che i migliori periodi della storia della musica siano stati:
    -il biennio 1969-1971
    -il biennio 1979-1981

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