Chiunque abbia deciso il titolo di questo bootleg, ha decisamente colpito nel segno: fra i diversi che ho avuto modo di sentire, è in assoluto il più sballato che abbia mai sentito. E dire che il periodo era di transizione piena, in cui si faceva già Dark side per intero, la si iniziava a far metabolizzare in giro per il mondo. Pescai questo cd a pochissime lire dal catalogo Nannucci, in un periodo in cui per non dare molto nell'occhio si mettevano i bootlegs mordi e fuggi a prezzi ridicoli in mezzo agli originali. I 5 mattoni dell'Hollywood Bowl rilasciano dosi industriali di allucinazioni: la fase centrale di One of these days mette in scena una tempesta spaziale mai sentita prima da loro, in grado di far impallidire gli Hawkwind. Showcase esagitato di un grandissimo Gilmour in Careful with that axe Eugene ed Echoes: nonostante abbiamo sentito in centinaia di versioni questi pezzi, si nota sempre la piccola variazione, l'impeto di emozione e i rilievi sulla corteccia cerebrale. Come nell'attacco (qui ritardatario) di Saucerful of secrets, proto-industrial devastante e con la fase di solo organo increspata dai fischi del chitarrista.
Come se avessero voluto porre il sigillo su un quinquennio fondamentale, tiravano la psichedelia per il collo e nuotavano nell'lsd con energia.
Il secondo cd invece prendeva una Dark Side registrata a Londra qualche mese prima, soltanto che qui ce n'è solo la prima metà. Poco importa, chè secondo me è la più interessante. Quindi, si trova la versione funky di On the run e quella salottiera strumentale di Great gig in the sky. Più attrattive ora, dato che sono state sentite qualche migliaio di volte in meno...
(originalmente pubblicato il 12/02/2010)
Come se avessero voluto porre il sigillo su un quinquennio fondamentale, tiravano la psichedelia per il collo e nuotavano nell'lsd con energia.
Il secondo cd invece prendeva una Dark Side registrata a Londra qualche mese prima, soltanto che qui ce n'è solo la prima metà. Poco importa, chè secondo me è la più interessante. Quindi, si trova la versione funky di On the run e quella salottiera strumentale di Great gig in the sky. Più attrattive ora, dato che sono state sentite qualche migliaio di volte in meno...
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