lunedì 31 maggio 2010

Adam Franklin - Bolts of melody (2007)

Non contento dell'entusiasmante set con il batterista degli Interpol, il buon Franklin archivia i Toschack Highway, riunisce gli Swervedriver seppur solo per dei live, e ciliegina sulla torta, si decide a fare dischi a suo nome. Si potrebbe quasi dire che, l'ex rastone è proprio come il vino; invecchiando migliora! Tale è la sensazione che si ode con questo splendido Bolts of melody, in cui si materializza un pop chitarristico composto di semplici e bellissime song, quasi che il nostro le abbia fatte decantare per anni e al momento giusto le abbia imbottigliate in un debutto da urlo. L'urgenza espressiva dell'incipit di Seize the day si dispiega con il primo chorus che ti si attacca addosso in modo indelebile. La gemma luminescente è Sundown, ballad pigra per la quale un Cornell avrebbe anche potuto uccidere; l'atmosfera è letteralmente magica ed evocativa, l'uomo è qua, rilassato e sicuro di sè, fuma e dispensa emozioni come se piovesse. La psichedelia gli è sempre stata nel DNA e Theme from LSD è un giro caracollante che avvolge con fare sornione, Walking in heaven's foothills è lo sballo rilasciato da ogni remora.
Concrete memorie degli SD con la grintosissima Shining from somewehere. Ancora magia con gli accordi discendenti della malinconica Convey Island Baby. Il pop espressamente catchy Birdsong, potrebbe anche diventare un hit. Si ritorna ad atmosfere sapidamente notturne con le due chicche finali, Rain return e Ramonesland, piccole arie per un fuoco all'aperto, due amici, una chitarra e uno .....
E alla fine del solco sembra di essersi bevuti un bel Brunello d'annata.

(originalmente pubblicato il 23/05/09)

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