lunedì 24 maggio 2010

Arab On Radar - Soak the saddle (2000)

Terroristici, tellurici, fantomatici, gli AOR erano un quartetto yankee assolutamente maniacale della cacofonia e della schizofrenia. Come se Captain Beefheart fosse nato nel 1980 e venisse dal punk-noise o dall'hardcore (magnifiche le resurrezioni delle tracce n. 3 e n. 8), con i suoi ritmi sghembi ma con una potenza esponenziale, uno stridulo vocalist evaso dal manicomio e la devastazione di chitarre e bassi rombanti. Altre particolarità, gli pseudonimi dei quattro che amavano farsi chiamare con sindromi di malattie mentali, la durata microscopica dei dischi e, in questo episodio, il fatto che ogni traccia avesse il nome della data in cui presumo sia stata registrata.
Caotico e dissonante, Soak the saddle sarà sgradevole ai più. Io lo trovo fulminante, ricco di soluzioni ed inventiva.
Di recente pare si siano riformati, staremo a sentire se hanno ancora qualcosa da dire...

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