mercoledì 26 maggio 2010

Nirvana - Incesticide (1992)

Il legame affettivo è superiore a Nevermind, nonostante l'impatto storico adolescenziale; questo fu credo il 2° cd che comprai in assoluto, e pur rimanendo l'unico nella mia collezione è sempre un bell'ascolto. Perchè la forza di questa antologia sta nel fatto che sembra un album vero e proprio, nonostante il via vai di batteristi, l'estrapolazioni disparate delle varie tracce, la gamma di tempo che copre 3 anni e così via. E' una raccolta mozzafiato di anthem metal-pop, di songs confezionate a regola d'arte in carta vetrata grang, dirette discendenti dell'angoscia di Bleach (l'irresistibile Stain, la meccanica cover dei Devo Turnaround, la sulfurea Beeswax, la micidiale Downer) frammiste a veri e propri anthem di power-pop (Dive, Sliver, Been a son, Son of a gun) che nulla avevano proprio da invidiare ai killer di Nevermind. Tutto questo nella prima bruciante fase del cd, che si conclude esponendo il lato più malato e plumbeo che verrà sviscerato maggiormente in In utero. In grande evidenza la nevrotica Hairspray Queen, in cui Cobain sfodera un canto psicotico da centro d'igiene mentale sopra un arrangiamento dissonante, davvero un pezzo geniale. Le scurissime Aero Zeppelin e Big long now portavano a galla il lato più introspettivo di Cobain, facendo crescere il rimpianto anche dopo 15 anni di aver perso quello che in fondo, personalità a parte, era davvero un grande songwriter.

(originalmente pubblicato il 24/04/09)

2 commenti:

  1. probabilmente la mia raccolta di b-sides preferita di sempre

    una dimostrazione di infinita grandezza anche in pezzi (almeno sulla carta) minori

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  2. Direi che i pezzi sono maggiori, vista la qualità!

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