Amabilissimo trio che durò lo spazio di 3 anni, con un disco all'anno, che seguii con molta attenzione all'epoca. C'era dentro anche Scharin, proveniente dai Codeine e contemporaneamente nei June of '44. Harvey e Spirito ne erano l'anima musicale, in questo C aiutati da Billingsley agli archi, che assumevano un ruolo importantissimo nell'economia della band. Soltanto un anno prima c'era stato il debutto omonimo, estremamente lo-fi ed evocativo. Con questo invece i Rex tornavano un po' sulla terra, la registrazione era molto più curata e professionale. I manifesti sono la splendida Critella, pigra ballad crepuscolare, Audrey la mort indolente strumentale dagli intermezzi graffianti, l'epica title-track che fra ondate di violino sviluppa una piccola suite dai toni magici. Bellissime anche; la corale All Waves, l'altro strumentale Porcelain, dalla pastoralità cinematica finissima. La cupa New dirge anticipa di pochi anni certi movimenti mogwaiani, coda rumoristica e scatenata inclusa. Altrove si è un po' più legati alla forma canzone, con un folk-rock gentile ed intenso a completare un disco bellissimo, come anche le altre due prove di questa band forse durata troppo poco.
(originalmente pubblicato il 12/03/09)
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